Angelo Oliva, premio Cinque Bettole 1961 Enzo Maiolino e Giorgio Loreti - queste pagine non possono che iniziare dai loro nomi - hanno svolto per decenni un’opera di raccolta e salvaguardia delle memorie culturali del Ponente ligure e specialmente delle stagioni più intense di iniziative che ebbero come centro Bordighera nel cuore del secoloscorso e a cui hanno loro stessi contribuito. Negli archivi che Maiolino e Loreti hanno radunato e preservato si possono infatti ritrovare, rispettivamente, tutte le iniziative organizzate nell’ambito dei Premi Cinque Bettole, la cui parabola va dalla fine degli anni Quaranta ai primi anni Sessanta, e le numerose attività del circolo creato alla fine degli anni Cinquanta e denominato a partire dal 1960 Unione Culturale Democratica. Il presente fascicolo e la riscoperta dell’esordio letterario di Angelo Oliva ci riportano precisamente all’incrocio tra queste due traiettorie, la manifestazione delle Cinque Bettole e il dinamismo dei giovani aderenti all’UCD, all’inizio di un decennio che si era aperto già in modo turbolento con il governo Tambroni e la contestazione antifascista al congresso nazionale del Movimento Sociale Italiano indetto a Genova, città medaglia d’oro della Resistenza. Con l’edizione 1961 dei Premi, dopo la “gara estemporanea” organizzata nel 1958, lo svolgimento in una sola giornata di un concorso di pittura nel 1959 e la sospensione nel 1960, si tentò di rifondare quella che era stata per diversi anni la rassegna di punta delle estati bordigotte proprio coinvolgendovi nuove generazioni. […] Angelo Oliva si vide invece attribuire il primo premio per il racconto* Una grossa porcheria* che si può infine rileggere in questo volume nella versione edita, come previsto a compimento della manifestazione, sulle pagine de “L’Eco della Riviera”. […] A distanza di più di sessant’anni è comunque difficile dire quanto possa avere influito nelle determinazioni della giuria il fatto che Oliva fosse già conosciuto come uno dei fondatori dell’UCD e tra i principali animatori del “giornale dell’Unione Culturale Democratica”, dove i suoi articoli erano regolarmente affiancati da quelli firmati dagli stessi Seborga e Biamonti. La pubblicazione, realizzata in ciclostile dai giovani democratici, nacque, si sviluppò e fu poi interrotta proprio tra il 1960 e il 1961. L’ultimo numero, doppio, uscì a ridosso di quell’estate con in prima pagina uno scritto di Biamonti in morte di Maurice Merleau-Ponty e uno di Oliva su Fidel Castro, in terza pagina una poesia inedita di Seborga che presentava più oltre alcuni versi del poeta cubano José Luis Galbe (che fu uno dei suoi traduttori). La ricchezza dei contributi raccolti nei fascicoli di questo giornale corrispondeva alla varietà di interessi dei giovani fondatori del circolo in virtù dei quali la cessazione delle pubibblicazioni, a metà del 1961, non coincise con una flessione delle attività del gruppo: nel giro di pochi mesi, presso il locale denominato “la Buca” perché seminterrato al n. 171 (l’attuale 187) di via Vittorio Emanuele di Bordighera, l’UCD organizzò infatti mostre personali di Enzo Maiolino, Mario Raimondo e Sergio Gagliolo, conferenze di Seborga sulla poesia civile in lingua spagnola o del maestro Raffaello Monti su Musorgskij, per poi festeggiare a ottobre l’anniversario della sua sede “rinnovata” con esposti alle alle pareti "quadri di pittori di Bordighera fra i quali: Maiolino, Truzzi, Gagliolo, Raimondo, Ciacio, Porcheddu e della pittrice Eny <9 e con una conferenza di Biamonti sulla poesia francese contemporanea, a proseguire una serie avviata all’inizio a proseguire una serie avviata all’inizio dell’anno di cui già Oliva stesso aveva dato conto sul giornale <10 del circolo. Non pare quindi improprio leggere la vittoria del ventunenne Oliva al Cinque Bettole come un incoraggiamento a una generazione intera di giovani ponentini per i quali la cultura e l’arte erano strumenti d’emancipazione, intellettuale e sociale, volti a incrementare lo sviluppo democratico e l’auspicata ma difficoltosa defascistizzazione del paese. L’opportunità che ci offre questo Quaderno è però anche quella di farsi un’opinione autonoma sul testo premiato, Una grossa porcheria, rimasto a lungo irreperibile, mentre l’affermazione personale dell’autore nelle fila del PCI lo allontanava sempre più dalle velleità letterarie. [NOTE] 9 Così in un invito datato 27 ottobre 1961 conservato nell’archivio dell’UCD. 10 Angelo Oliva, «L’avventura della poesia francese», in “il giornale dell’Unione Culturale Democrafica” II, 5, gennaio [ma febbraio] 1961, p. 5. Claudio Panella (Univ. di Torino) (a cura di) **Giorgio Loreti **e Silvio Maiano, Angelo Oliva, Una grossa porcheria, Unione Culturale Democratica Bordighera, 2023, pp. 7,8 - 16,17,18